CAMPIONATO EUROPEO UNDER 20


QUARTI DI FINALE

24 giugno ’05 | Marocco-Italia 6-4 dcr (2-2) | Utrecht

MAROCCO: Bourkadi, Benzoukane (23’st El Amrani), Rabeh, Hermach, Benzouien, Iajour, El Zhar, Bendamou (37’st Doul Yazal), Sbai, Tiberkanine (12’pts Zouchou), El Ahmadi. CT Fathi
ITALIA: Viviano, Marzoratti, Coda (39’st Battaglia), Canini, Aquilanti, De Martino (43’pt Carotti), Nocerino, Galloppa, Bentivoglio (20’st Agnelli), Pellč, Defendi. CT Berrettini
ARBITRO: Kwon (Kor)
MARCATORI: 24’pt El Zahr, 28’st Canini, 3’pts Doul Yazal, 7’sts Pellč
ESPULSI: Canini al 9’pts per doppia ammonizione
AMMONITI: Benzoukane, Hermach, Sbai, Rabeh, El Amrani, Tiberkanine (M), Nocerino, Canini, Bentivoglio, Coda, Agnelli, Galloppa (I)
NOTE: Rigore sbagliato (parato) da Bentivoglio al 48’pt
SEQUENZA RIGORI: Rabeh (gol), Galloppa (parato), Doul Yazal (alto), Agnelli (parato), Iajour (gol), Pellč (gol), El Amrani (gol), Carotti (gol), El Zhar (gol)

Finisce con le lacrime di Graziano Pellč, che pochi minuti prima aveva cercato la telecamera per dedicare il gol alla mamma, con i ragazzi della panchina che abbracciano a forza un corrucciato Galloppa, con i giocatori marocchini impazziti di gioia e la faccia scura di Berrettini la partecipazione dell’Italia ai mondiali under 20. Un Italia che ha confermato ancora una volta il grande carattere che accompagna le doti tecniche dei suoi giocatori, rimontando due gol e giocando una partita che senza quattro rigori sbagliati avrebbe avuto un esito ben diverso. Era il 21’ quando il Marocco ha tirato per la prima volta in porta: bravo Iajour a seminare Marzoratti e Coda, non meno abile El Zhar a colpire d’esterno mandando il pallone a sbattere sulla parte bassa della traversa prima d’entrare in rete. I nordafricani tengono bene il campo, mettono in difficoltŕ l’Italia sul fianco destro della difesa, e quando serve non tirano indietro la gamba: alla mezz’ora, nella stessa azione, finiscono a terra sia De Martino che Coda, e nessuno dei due riuscirŕ a finire la partita.

Verso fine primo tempo l’Italia torna padrona della gara: Galloppa prima colpisce la traversa provando a sorprendere Bourkadi direttamente da calcio di punizione poi, dopo che Pellč aveva centrato lo stesso legno di testa, si avventa sulla ribattuta, trovando ben lontano dal corpo un braccio di Sbai. Siamo in pieno recupero, il ventenne Bourkadi inaugura la sua giornata di gloria mettendo in angolo la conclusione di Bentivoglio. Come contro gli Stati Uniti c’č un arbitro che chiede la ripetizione, come allora č una decisione assurda, ma a differenza degli statunitensi l’Italia non cambia rigorista: il fantasista juventino prova la soluzione centrale, il portiere che si era nuovamente tuffato a destra alza il piede sinistro e respinge di nuovo.

Gli azzurri accusano il colpo, ma la 20’ tornano a rendersi pericolosi, con una bella girata di Pellč che costringe Bourkadi ad un altro grande intervento: č il preludio al pareggio, che arriva con un’incornata del difensore Canini su angolo di Nocerino. A sei minuti dalla fine Coda deve arrendersi, e lascia il posto a Battaglia, che aveva perso il posto a favore di Aquilanti dopo il disastroso primo tempo contro gli Stati Uniti. Proprio il giovane difensore del Torino, provando ad anticipare il temuto El Zahr, interviene di testa su una punizione di Doul Yazal, deviandola alle spalle di Viviano. Potrebbe rifarsi subito, trovandosi la porta spalancata dopo una respinta del portiere su conclusione di Agnelli, subentrato ad uno spento Bentivoglio, ma il suo sinistro finisce altissimo. La situazione sembra precipitare quando il mediocre arbitro coreano Kwon, che ogni dieci minuti tirava fuori un cartellino a casaccio, manda Canini a guardare la gara dal sottopassaggio. Dopo il forfait di Coda l’Italia perde un altro rigorista, ma nessuno sembra farci caso.

Il pareggio arriva ad otto minuti dalla fine, con il quarto gol nelle ultime tre partite di Graziano Pellč, tuffo di testa sfruttando un bel cross di Marzoratti, c’č tempo per un palo di Zouchou poi si va ai rigori. Č Galloppa il primo a presentarsi sul dischetto, la sua conclusione viene respinta, lo stesso destino che tocca subito dopo a quella di Agnelli. Pellč prende una lunga rincorsa e mette in rete facendo il cucchiaio, il bravo Viviano intuisce per tre volte ma i maghrebini calciano con potenza e precisione, e toccare il pallone non basta per toglierlo dalla porta. El Zhar č il primo che lo spiazza, rendendo superflua la decima esecuzione: il Marocco va in semifinale, ma l’eliminazione non cancella i meriti dei ragazzi dell’85, che hanno superato ogni aspettativa, in un Mondiale preparato in tre giorni. (F.O.)