ANTONINO RAGUSA
Attaccante
Nato a Messina il 27 marzo 1990
Esordio in A: -
2007-08 | TREVISO | B | 0 | 0 | 0 | 0 | |
9 | 2008-09 | TREVISO | B | 1 | 0 | ||
36 | 2009-10 | GENOA | A | 0 | 0 | ||
2010-11 | SALERNITANA | C1 | 32 | 7 | |||
90 | 2011-12 | REGGINA | B | ||||
(legenda)
(Francesco Oddi - La Gazzetta dello Sport - 8 novembre ’11)
Con i suoi 21 anni compiuti a marzo Antonino Ragusa da Taormina è uno dei più vecchi dell’under 21 che andrà a giocarsi qualificazione e primo posto contro Turchia e Ungheria. «Eppure sono alla prima in azzurro, non mi avevano mai chiamato neppure le altre under. Tanto che quando stavamo in ritiro per il derby e Maurizio Cacozza, il nostro team manager, me lo è venuto a dire, pensavo mi prendesse in giro».
E invece…
«E invece sono qua, e mi sembra già tantissima roba. Se poi in queste due gare arrivasse l’esordio sarebbe il massimo, ma va già bene così».
Prima impressione?
«Un gran bel gruppo, molto affiatato. Conoscevo El Shaarawi, eravamo compagni col Genoa che vinse lo scudetto Primavera, non mi ha sorpreso che sia finito al Milan, è un grandissimo giocatore. Quel Genoa era una grande squadra: c’erano Perin, Polenta, davanti dovevo giocarmi il posto con Lazarevic e Boakye, che ora stanno facendo bene in B. Loro stavano con la prima squadra, mi è capitato anche di partire dalla panchina: poi ho fatto bene alle fasi finali e mi sono ritrovato alla Salernitana, con Breda, che mi ha rivoluto a Reggio. E sono tornato vicino casa: fu dura andarsene a 16 anni, dal Giardini Naxos a Treviso, per fare gli Allievi. Ma quello spareggio per la serie B perso l’anno scorso all’ultimo minuto col Verona mi è rimasto qua …».
Stagione scorsa finita male, e non è che questa sia cominciata meglio.
«Al primo giorno di ritiro mi sono fratturato la fronte, testa a testa con un compagno, un mese e mezzo fuori. Mi sono operato, ho dovuto giocare con una protezione, ma ora è tutto a posto. Sono un attaccante esterno, mi adatto bene anche a fare la seconda punta, sono già arrivato a 6 gol, in 10 partite. La concorrenza è forte, con gente come Bonazzoli e Campagnacci non è facile trovare spazio, devo dare sempre il massimo. Anche perché la serie B è un campionato lunghissimo, bisogna trovare continuità. Le favorite? Le solite, Torino, Padova e Sampdoria, con un occhio a Sassuolo e Pescara. E alla Reggina: io alla promozione ci credo».
La carriera in nazionale (figc.it)