Saranno diversi, nella stagione ventura, i ragazzi dell’87 ad essere inseriti stabilmente nella rosa della Primavera di Alberto De Rossi. Uno di essi è il centrocampista Mauro Pucello, che la Roma prelevò quattro stagioni fa dal vivaio del Segni, club del suo paese d’origine. Nato calcisticamente come centrale, nel corso di quest’ultima annata si è dovuto spesso sacrificare sulla fascia destra. Giocatore di rottura, capace tuttavia di abbinare giocate di qualità ad una gran mole di lavoro, fa parte dal torneo 2002/03 dell’organico degli Allievi Nazionali. Con questi ultimi, al tempo guidati dall’attuale tecnico della Primavera, ha anche preso parte alla sfortunata finale tricolore di Udine contro il Milan. La sua stagione, quest’anno, è stata condizionata da una serie di problemi fisici. Prima la mononucleosi, che lo ha tenuto ai margini per tutta la prima metà del campionato, poi un infortunio ai legamenti di una caviglia. A causa di tutto questo, ha realizzato appena un gol quando, in media, ne ha sempre messi a segno almeno quattro o cinque a stagione. Assenza, quella del mediano nella fase conclusiva della stagione, che ha privato il tecnico Marco Pedini di un elemento di sicura affidabilità nelle partite più importanti di tutto il torneo. Elemento quasi completo e pronto al grande salto, deve solo provare a migliorare un po’ in fase d’impostazione del gioco. Al pari dei difensori Freddi e Giacomini, non vede l’ora di riprendere l’attività per iniziare la sua parentesi in Primavera. Pur vivendo, come tanti altri ragazzi arrivati da fuori della Capitale, nel pensionato di Trigoria, Mauro Pucello è seguito da vicino da tutta la famiglia, cui è molto legato.

(Gianluca Ricci | Il Corriere dello Sport-Stadio | 23 giugno 2004)