MICHELANGELO ALBERTAZZI
Difensore
Nato a Bologna il 7 gennaio 1991
Esordio in A: -
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2002-03 |
BOLOGNA |
A |
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2003-04 |
BOLOGNA |
A |
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2004-05 |
BOLOGNA |
A |
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2005-06 |
BOLOGNA |
B |
0 |
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33 |
2006-07 |
BOLOGNA |
B |
0 |
0 |
0 |
0 |
26 |
2007-08 |
BOLOGNA |
B |
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Gen.2008 |
MILAN |
A |
0 |
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2008-09 |
MILAN |
A |
0 |
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59 |
2009-10 |
MILAN |
A |
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2010-11 |
MILAN |
A |
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2011-12 |
GETAFE |
A |
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4 |
Feb.2012 |
VARESE |
B |
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3 |
2012-13 |
VERONA |
B |
0 |
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(legenda)
Dire no a un miliardo e mezzo di vecchie lire ed essere contenti. Strano, ma vero. Se poi si parla di un ragazzino di 15 anni, allora si tratta d’una scelta davvero clamorosa. Michelangelo Albertazzi, nato il 7 gennaio 1991 a Bologna, ha deciso di restare nelle giovanili rossoblù. Vuole crescere qui, e vedere se riuscirà a diventare un calciatore vero. Le premesse ci sono tutte: se ne sono già accorti in tanti, a partire dal commissario tecnico dell’Under 16 Rocca, che se lo porta in Ucraina per il Memorial Bannikov da oggi fino all’ 11 giugno. Ma soprattutto, a seguirlo da tempo, sono i segugi dell’Arsenal. Un club di grande richiamo, che già ha lanciato un giovanotto come Fabregas, ora stellina di dimensione internazionale.
Albertazzi sarebbe potuto andare a Londra al compimento del sedicesimo anno di età. Per lui era già pronto un contratto sontuoso: 250.000 euro l’anno netti per tre stagioni, a partire dal gennaio 2007 (prima i regolamenti non lo permettono). Difensore centrale o anche laterale, avrebbe potuto ricalcare le orme di un altro giocatore del Bologna, lo sfortunatissimo Niccolò Galli, che prima di trovare la morte in un incidente stradale col motorino, era andato in Inghilterra a formarsi, per poi esordire in prima squadra col Bologna.
Proprio il richiamo della maglia e le rassicurazioni della nuova proprietà, sono stati tra gli elementi che hanno convinto i genitori a non far emigrare Michelangelo. Il padre impiegato e la madre magazziniera hanno preferito posporre i vantaggi immediati di un contrattone ”cash” al futuro del ragazzo, da sempre tifoso dei rossoblù. Hanno dunque scelto di tenerlo a casa, vicino alla famiglia e agli amici, così da seguirlo nella maturazione personale e ovviamente tecnica. Sicuramente si tratta di un rischio, perché il futuro non lo può conoscere nessuno. Se dalle giovanili del Bologna sono passati o esplosi giocatori come Roberto Mancini e Gianluca Pagliuca, altri si sono invece ”fermati”. L’ultimo esempio sembra essere Gabriele Paonessa (classe 1987), fantasista dal piede sopraffino, ma che paga alla consacrazione il tributo di un fisico non troppo prestante.
Il presidente Cazzola e il suo staff sono inorgogliti dalla scelta di Albertazzi, e anche dal punto di vista economico il ritorno per il Bologna assume contorni già interessanti: si passa dai 30.000 euro di premio per la formazione nel caso in cui il ragazzo fosse andato all’Arsenal, a una valutazione che potrebbe in breve decollare ai valori di mercato. Ma è probabile che venga fatto ogni sforzo per tenere a lungo il giovane talento in rossoblù, soprattutto se le ottime premesse troveranno conferma. Il 7 gennaio prossimo quindi, quando Michelangelo spegnerà la candelina numero 16 sulla torta, non si imbarcherà su un volo per Londra, ma si recherà come sempre al campo bolognese ad allenarsi. Quest’anno ha giocato nei Giovanissimi nazionali. Sarà seguito da un procuratore ex rossoblù, Giovanni Bia. L’Inghilterra - dove la Nazionale porta ai Mondiali un ragazzino che ancora non ha esordito in Premiership - può attendere.
(Stefano Budriesi | Tuttosport | 5 giugno 2006)
La carriera in nazionale (figc.it)