CAMPIONATO PRIMAVERA 2003-04
Regular s. - Fase finale - Finalissima - I migliori - Albo d'oro

FINALISSIMA

Gio 10 | Inter-Lecce 5-6 dcr (1-1) | Fano

INTER (4-4-2): Villanova; Nossa, Dellafiore, Colombo (13’st Piovaccari), Giani; Lombardo (13’sts Andreolli), Valeri (11’sts Laribi), Marino, Donazzan; Eliakwu, Meggiorini. A disp. Bindi, Bonacina, Costanzo, Bagnara. All. Bernazzani
LECCE (4-3-3): Rosati; Kouyo, Camisa, Stendardo, Rullo; Vicedomini, Giorgino (3'st Bianco), Diarra; Mattioli (2’sts Giorgetti), Pellè (30’st Rodia), Carteni. A disp. Petrachi, Rizzo, Esposito, Negro. All. Rizzo
ARBITRO: Andolfatto di Bassano del Grappa
MARCATORI: 31'pt Nossa (aut), 25’st Piovaccari
AMMONITI:
Marino (I), Stendardo (L)



Nuovamente il Lecce sul tetto del calcio giovanile italiano: i pugliesi bissano il
titolo dell’anno scorso, battendo ai calci di rigore l’Inter di Bernazzani. Un successo ottenuto grazie all’ottima impostazione difensiva impostata dal tecnico Roberto Rizzo, che ha impostato un 4-3-3, diventato ben presto 4-4-2 con l’arretramento a centrocampo di Carteni. Con i terzini bloccati, rinunciando ottime doti in fase di inserimento del numero 3 Rullo, la linea difensiva giallorossa ha imbrigliato il temibilissimo Eliakwu, devastante nella semifinale contro la Juventus. Dopo due occasioni create da Meggiorini, neutralizzate da due grandi interventi di Rosati, il vantaggio dei pugliesi. Punizione battuta rapidamente a centrocampo, Mattioli scatta in profondità sulla destra, cogliendo di sorpresa la difesa nerazzurra, e mette in mezzo un cross basso: mischia, palla che colpisce il braccio di Nossa e finisce in rete, prima che Diarra posso intervenire per rivendicare la paternità del gol.

L’Inter accusa il colpo, ed il Lecce si copre: fuori Giorgino, un centrocampista, dentro Bianco, un terzino destro, Kuoyo si accentra e la difesa passa a cinque. Bernazzani risponde con una punta per un difensore, Piovaccari per Colombo, cercando di smuovere l’inerzia della gara con un 3-4-3 che rischia però di lasciare troppo spazio al velocissimo Mattioli. Capita invece a Pellè la palla del raddoppio: dribbling su Villanova in uscita, ma il diagonale del gigante leccese non inquadra la porta. A venti minuti dalla fine arriva il gol del pareggio, proprio con il neo entrato Piovaccari, bravo a sfruttare una penetrazione centrale dell’ex di turno Marino. Ed è ancora l’ex punta della Pro Patria ad avere, dopo un dribbling in area, sul piede la palla della vittoria, ma il portiere Rosati compie un altro intervento decisivo.

Poco o nulla nei supplementari, dove il Lecce perde per un problema fisico il suo uomo più pericoloso, Mattioli, sostituito da Giorgetti. Parità che persiste anche nei primi otto rigori, tre trasformazioni ed un errore per parte, prima della parata di Villanova su Kuoyo. Tocca a Marino il tiro decisivo, ma il numero dieci nerazzurro, a segno contro Roma e Juventus, si fa ipnotizzare da Rosati. È Meggiorini, altro elemento in grande spolvero in questa rassegna, calciare alto il tiro decisivo, negando all’Inter la rivincita dello scorso anno. Grande festa per la squadra pugliese, seguita a Fano da quasi duemila sostenitori, per il tecnico Roberto Rizzo, a cui il secondo scudetto di fila non basterà per raggiungere il punteggio necessario per essere ammesso al supercorso di Coverciano, e per il direttore sportivo Pantaleo Corvino, che può bissare la soddisfazione ottenuta un mese fa per la comoda salvezza raggiunta dalla prima squadra.